(Chengdu, Sichuan, 1904 - Shanghai 2005) scrittore cinese, noto anche come Li Feihan. Educato in una famiglia di proprietari terrieri fedeli alla tradizione confuciana, maturò precocemente idee anarchiche, abbandonò lo studio dei testi classici cinesi e intraprese, invece, quello delle lingue straniere. Nel 1927 si trasferì a Parigi e si dedicò a studi di economia. In Francia scrisse il suo primo romanzo Miewang (Distruzione), pubblicato nel 1929 sulla rivista «Xiaoshuo Yuebao» (Mensile di narrativa), e approfondì la conoscenza del pensiero anarchico traducendo Kropotkin. Adottò in questa fase lo pseudonimo di Ba Jin, desunto rispettivamente dalla sillaba iniziale e da quella finale dei due pensatori anarchici Bakunin e Kropotkin. Nel 1929 rientrò in patria, dove pubblicò saggi, traduzioni, specie dal russo, novelle e trilogie di romanzi familiari, dove si notano influssi della narrativa occidentale (e soprattutto slava). Fra le trilogie si ricordano: La trilogia dell’amore, pubblicata nel 1936 e comprendente i romanzi: Nebbia (1932), Pioggia (1933), Lampo (1935), in cui si descrive il destino dei giovani cinesi durante la rivoluzione; La trilogia del torrente, in cui figurano i romanzi: Famiglia (1933), Primavera (1938) e Autunno (1940). Famiglia, forse la sua opera più nota, esamina la decadenza delle strutture familiari tradizionali, rette da norme patriarcali e gravate da pesanti formalismi. Ultima è La trilogia del fuoco (1940-45), sulla partecipazione che i giovani di Shanghai diedero alla resistenza contro l’invasione giapponese.Oggetto di critiche nel 1958 e di attacchi nel corso della rivoluzione culturale, B.J. ha, nondimeno, continuato a esprimersi felicemente divenendo uno degli autori più popolari nel suo paese (grazie anche alle sceneggiature cinematografiche e alle riduzioni teatrali tratte dalle sue opere) e uno dei più noti all’estero. Della sua abbondante opera sono stati pubblicati in italiano Gelide notti (traduzione 1980) e Il giardino del riposo (traduzione 1980).